Uno dei grandi drammi che possono capitare a un lettore è quello di finire un libro che gli sta piacendo da matti. É vero, tutti vogliamo “arrivare alla fine” e “sapere cosa succede”. Ma se stiamo apprezzando profondamente un libro, il gesto di girarne l’ultima pagina porta inevitabilmente con sé un po’ di tristezza. Uno dei libri con i quali si è verificata questa “saudade letteraria” è quello di Tommaso Melilli, I conti con l’oste. Ve ne avevo parlato in questo articolo.

Fortunatamente, questo è uno di quei casi in cui esiste la possibilità di andare avanti con il racconto e addirittura di sentirlo dalla voce dell’autore. Sì perché Melilli, dopo aver scritto il libro, si è accorto che c’era ancora qualcosina da dire e ha fatto un podcast: I fuori carta de “I conti con l’oste”.

avete presente quando leggiamo ogni singolo piatto di un menu e alla fine ci vengono sempre a dire che in realtà non è tutto perché ci sono altri tre o quattro piatti? ecco, è quello che è successo a me con questo libro e quindi ho fatto un podcast

Tommaso Melilli – I fuori carta de “I conti con l’oste”

Quattro brevi episodi per respirare l’atmosfera delle placide campagne italiane o del dopo-serata in un bistrot parigino. Per chiedersi: “che cosa ci fa stare bene in un posto?” oppure, “che cosa saremmo se fossimo un vino?”.

Siete un’annata calda o fredda? Barricati o no? Siete forse dei finti barricati? A volte bisogna dire le cose come stanno e ammettere che alcune persone sono delle bevande alcoliche a base di uva comprate al supermercato piene di solfiti e di altre cose inquietanti.

Tommaso Melilli – I fuori carta de “I conti con l’oste”

Insomma, Tommaso Melilli è bello sia da leggere che da ascoltare e la sua “voce registrata” è sagace tanto quanto quella “scritta”. Lo potete ascoltare qui.