Per questo articolo sono necessari due ingredienti: un’abbondante manciata di ottimo food writing e un libricino piccolo (meno di 200 grammi… pardon, pagine).

Partiamo dal food writing, un nome inglese moderno e immediato per indicare il gesto di raccontare noi stessi e la nostra storia attraverso un elemento quotidiano: il cibo.

Che sia una ricetta, un saggio o un’autobiografia, un racconto di viaggio, un romanzo o critica gastronomica, il food writing è l’espressione scritta di una passione profonda per il cibo, è l’esaltazione di un piacere. Parole scelte con cura per spiegare una percezione, un ricordo, un’emozione.

Passiamo al secondo ingrediente: il libro d’esordio di una distinta signora francese con la passione per Tolstoj e il Giappone. Muriel Barbery è l’autrice di Estasi culinarie. Per una volta la traduzione del titolo regge discretamente il confronto con l’originale: Une gourmandise.

Si tratta di un libro che non è adatto a chi si limita a “mangiare”. Questo piccolo ma sopraffino libricino è per chi ama assaporare e celebrare con le parole ciò che ha gustato. È per chi si emoziona sentendo il profumo di burro dei croissant caldi, il suono dello sbriciolarsi del pane tostato e croccante sotto la lama del coltello che lo spalma di burro.

In sostanza: è un libro per chi ama il burro, e quindi, i piaceri della vita.

«Nella semplice parola “sorbetto” si incarna un mondo intero.

Provate a pronunciare ad alta voce: “Vuoi un gelato?” e poi in rapida successione: “Vuoi un sorbetto?” e apprezzate la differenza.

È un po’ come quando, aprendo la porta, si butta là un distratto: “Vado a prendere un dolce”, mentre senza ostentazione ci saremmo potuti offrire un piccolo e nient’affatto banale: “Vado a comprare dei pasticcini” (scandire bene le sillabe: non “psticcini” ma “pa-stic-ci-ni”) e, con la magia di un’espressione appena un po’ antiquata e preziosa, creare con poco un mondo di armonie desuete.

Estasi culinarie – Muriel Barbery

Se ti è piaciuto Estasi Culinarie, leggi…

Gli amanti del cibo e del suo racconto, che magari hanno anche velleità di scrittura, non possono farsi mancare la lettura di questo imprescindibile manuale di food writing :

Will write for food di Dianne Jacob.

Will write for food Dianne Jacob
Will write for food – Dianne Jacob