Iniziamo sfatando un mito: il Pain perdu non è una specialità esclusivamente francese. Il riciclo del pane raffermo è una scienza diffusa un po’ in tutti i paesi, ma bisogna dare atto ai francesi di avergli trovato il nome migliore in assoluto.

Il Pain perdu è fatto con il pane avanzato oppure, come accade spesso in questo periodo, con il panettone avanzato.

Ho parlato di panettone perché sappiamo benissimo che il pandoro NON avanza. Mai.

Gli ingredienti sono pochi: pane, latte, uova, zucchero e burro. Un piatto povero fatto con del pane vecchio, perduto appunto, ma con un nome poetico e romantico.

Dorato in padella con il burro e servito caldo è l’apoteosi del piacere per i fan del panbrioche.

Il Pain perdu è la colazione di un giorno che inizia con tempi lenti, il lato dolce di un brunch domenicale gustato in giardino all’inizio della primavera, è la riscoperta del potere rassicurante delle cose semplici.

Ed è anche il piatto che ci viene in aiuto in questo periodo particolare dell’anno durante il quale i buoni propositi di diete varie ed eventuali si scontrano con la fretta di finire il panettone prima che secchi.

Ma c’è un Pain perdu in particolare che sogno di assaggiare da tempo: è quello del The Ninth di Londra. Inutile dire che appena si potrà tornare a viaggiare questa sarà una delle mete.

pain perdu the ninth london
Il Pain perdu del The Ninth a Londra

Il consiglio di lettura

Il libro che vi consiglio dopo aver parlato di Pain perdu è ovviamente a tema pane e brioche. Ecco a voi “Il Grande Manuale Del Panettiere. Pani, Brioche E Altre Bontà Dorate”. Questo libro è pubblicato da L’Ippocampo, e pertanto è un gioiellino da leggere e da sfogliare.

Oltre alle ricette per la baguette e altri pani speciali, questo libro insegna a preparare brioche sfogliate, bomboloni e pain au chocolat. Che altro dire: fate scorta di burro e… buona lettura.